Il libro bianco, Minibombo
MIGLIOR CREAZIONE DIGITALE

Le motivazioni della giuria:
Per essere un’applicazione esattamente a misura di bambino, caratterizzata da essenzialità, efficacia e immediatezza. Per l’attenzione ai bambini e ai loro adulti in un progetto che coniuga la qualità dei contenuti alla sperimentazione di linguaggi e mezzi diversi.
Per il coraggio di presentarsi all’esordio come casa editrice lavorando sul cartaceo
e sul digitale senza considerarli ambiti distinti.

[articolo di Caterina Ramonda su Andersen 313, giugno 2013] – L’applicazione Il libro bianco, che ha segnato insieme all’omonimo libro l’esordio della casa editrice Minibombo nel marzo dello scorso anno, è essenziale nel significato più positivo che questo aggettivo possa avere. L’immediatezza e la facilità di interazione per il bambino che la utilizza rendono inutile ogni spiegazione e ogni suggerimento aggiuntivi, esattamente come il libro da cui prende ispirazione che è una storia senza parole, dove è sufficiente la lettura dell’immagine a suscitare la magia della narrazione. Del resto, la linea editoriale dichiarata da Minibombo è proprio quella di cercare idee semplici ed efficaci e di raccontarle con un linguaggio immediato. Si rincorrono dunque gli stessi aggettivi anche nelle motivazioni di scelta di questa app per la prima volta di un Premio Andersen alla creazione digitale. In questi ultimi due anni ha cominciato a farsi concreta l’attenzione sviluppatasi in Italia verso le produzioni digitali rivolte a bambini e ragazzi, con la realizzazione di applicazioni narrative, divulgative e di gioco rivolte a queste fasce di età. Si procede giustamente provando, sperimentando, testando con l’aiuto degli stessi giovani utenti, aggiustando il tiro, modificando la rotta. In questo panorama va sicuramente riconosciuta a Minibombo la capacità di presentarsi sul mercato con un progetto definito e complesso, ricco di diverse sfaccettature. Un progetto che fin dai suoi primi passi integra le capacità delle diverse figure professionali necessarie allo sviluppo di storie in digitale, coniugandole con chi realizza storie per il cartaceo in un dialogo che è quel che ci si auspica per la realizzazione di storie di qualità per bambini e ragazzi, in questa nuova fase di modalità comunicativa. Il libro bianco è stato non solo la prima uscita di questa casa editrice, ma in qualche modo anche il manifesto delle sue intenzioni: costruire intorno alle storie una serie di attività e di possibilità di interazione su mezzi diversi. Ogni libro cartaceo è allora collegato a un minisito on line che suggerisce altre attività legate alla storia e ai personaggi (disegnare, giocare, inventare) e poi – nel caso di questo titolo in particolare – a un’applicazione che però ha l’accortezza di non riprenderne la storia presente. I dieci colori iniziali a disposizione sono stati implementati con altri cinque alcuni mesi dopo l’uscita dell’applicazione, nell’ottica del continuare ad avere cura di chi sta usando questo prodotto. L’applicazione e il libro sono quindi indipendenti, ma il rimando di grafica e di suggestioni creano una circolarità che riflette l’idea base del progetto: sperimentare linguaggi e mezzi diversi, mescolando narrazione, illustrazione, animazione e interattività. Un tondo, dunque, come tonda può essere la danza del piccolo bombo del logo; non un cerchio chiuso, ma un rimando che apre molteplici possibilità di interazione, di inventiva, di narrazione.

 

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