L'ARTICOLO DEL MESE

Leggere alla grande di Anselmo Roveda

cop_vitamina Il genitore amante della stampa periodica e frequentatore di edicole quando deve scegliere una pubblicazione per i figli si trova davanti a veri e propri muri espositivi. Colorati e zeppi, ma che con la lettura, intesa come occasione di incontrare narrativa, pure illustrata e a fumetti, hanno poco a che fare. Per i bambini in edicola restano – escluse, giocoforza, alcune diffuse proposte di divulgazione e fatte salve le pubblicazioni a fumetti più note e amate (sostanzialmente “Topolino” e banda Disney) – solo occasioni, spesso contingenti, legate a questo o quell’altro personaggio del momento o, anche qui con cicli e “reincarnazioni”, dalla consolidata penetrazione nell’immaginario. A spanne: maialini, bamboline, supereroi, qualche longseller transgenerazionale, qualche character reiteratamente riesumato (con relativo effetto “zombi”: lo stesso prodotto riproposto con ingannevole caparbia in confezioni sempre nuove). Il tutto sovente targetizzato per genere, ora glitterato ora metallizzato, e dalla vita di qualche numero.
Pubblicazioni, o parapubblicazioni, che spuntano, degna compagnia, tra peluche, frisbee, dvd, costruzioni, pacchi sorpresa paccottiglia. Le occasioni bisogna allora cercarle fuori da quel circuito e ci sono; basti pensare a pubblicazioni – per lo più d’ambito cattolico – come “Il Giornalino” (con le sue declinazioni per piccoli e grandi, rispettivamente “GBaby” e Super G”) o a “La Giostra”, per citarne solo un paio di quelle ben fatte. Da queste colonne ne abbiamo parlato più volte, anche dedicando un numero speciale “Giornali e giornalismo con e per l’età evolutiva” (n. 300, marzo 2013). Però ora, anche per il circuito edicole, arrivano buone notizie.
Buone notizie per i genitori, buone letture per le bambine e i bambini. Il 20 marzo, infatti, ha fatto il suo debutto nei chioschi italiani il numero uno, aprile, di “VITAMINA – Leggere alla grande”. Un mensile di narrativa, giochi e fumetti per bambini dai 7 ai 10 anni. Un’avventura coraggiosa, tutta da sostenere, che ha basi internazionali solidissime. E un precedente italiano che alcuni ricorderanno con piacere: il “Leggo Leggo” publicato da Zanfi, cura editoriale di Silvia Roncaglia e Cinzia Bonci, uscito dal 1992 per una sessantina di numeri. Le solide basi internazionali sono presto dette: anche “VITAMINA” è, infatti, l’edizione italiana (come fu allora “Leggo Leggo”) di “J’aime lire”, storica testata francese fondata nel 1977 e pubblicata da Bayard Jeunesse. Un editore specializzato nei periodici per bambini e ragazzi, con venticinque testate attive in Francia per lettori dalla prima infanzia ai venti anni. E quasi altrettante in giro per il mondo, pubblicate in inglese, tedesco, cinese, spagnolo e catalano. Tra tutte spicca proprio “J’aime lire”, la rivista per bambini più letta nell’Hexagone – “200.000 copie vendute per oltre 2,3 milioni di lettori” – che può inoltre vantare, oltre all’edizione Québec per il Canada francofono, versioni in catalano (“Tiroliro”) e spagnolo (“Leoleo”). In Francia è anche un’importante banco di prova per gli scrittori, dalle sue pagine sono emersi talenti poi pubblicati in volume. Due firme? Marie-Aude Murail e Anne-Laure Bondoux.
Lodovica Cima, che tenacemente ha voluto nuovamente la rivista in Italia e ora ne cura l’edizione, racconta entusiasta “ho sempre fatto l’abbonamento ai miei figli; è una rivista preziosa che ha il pregio di far venire voglia ai ragazzi di leggere, anche a quelli meno abituati”. Anche la formula è presto detta: innanzitutto buona narrativa, fianco a fianco i fumetti di qualità, e a condire l’insieme informazioni, curiosità e giochi. Ogni numero ha una storia autoconclusiva illustrata, divisa in brevi capitoli, utili a incoraggiare anche i lettori più pigri; e poi i fumetti che faranno conoscere ai bambini italiani di oggi due personaggi molto amati: Ariol, un buffo asino blu, e lo scanzonato Anatole Latuile, da noi diventato Teo Tiraguai. Non resta che correre in edicola. 

 

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[Questo articolo è apparso su Andersen 321, aprile 2015. Scopri il resto del numero qui]

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