Miglior libro 9/12 anni Premio Andersen 2019

Il Premio Andersen | Edizione 2019 | Scelte della giuria | I vincitori | Il programma | Cartella stampa | Partners

Alberto Melis
Ali nere
Notes

Per aver ricostruito con accorata ma lucida precisione una vicenda crudele e poco nota della partecipazione del regime fascista alla guerra civile spagnola. Per un’opera dal forte impegno civile dove però a prevalere è la qualità della scrittura limpida e intensa. Per darci, nell’amicizia fra i due protagonisti, un vivido ritratto d’infanzia.

La recensione di Walter Fochesato su ANDERSEN 361 | aprile 2019

Prima di parlare di questo bel romanzo di Melis, sia necessario precisare alcune notizie. La vicenda si svolge negli anni tragici della guerra civile spagnola. Dove accanto ai golpisti del generale Franco vi fu un massiccio, e decisivo, intervento di truppe tedesche e di “volontari” della Milizia fascista. Meno noto che accanto a quest’ultima venissero schierate la Marina e l’Aviazione che facevano pur parte dell’esercito regolare. Ancor meno noto che a Durango, nei Paesi Baschi, il 31 marzo del 1937 vi sia stato da parte degli italiani un feroce bombardamento a tappeto, seguito da mitragliamenti aerei sulla folla inerme, che provocò almeno 336 vittime, di cui 127 nella chiesa affollata di fedeli durante la messa mattutina. E vengo, finalmente al libro. Tema duro e forte, sul quale, anche nella trama e nella conclusione, Melis nulla concede, fedele alla sua vocazione di narratore dal forte e risentito impegno civile. Al tempo stesso però (ed è poi quel che conta) Ali nere possiede precisi valori narrativi, capaci di catturare il lettore vuoi per l’efficacia che caratterizza il ritratto di protagonisti e comprimari, vuoi per il nitore di una scrittura limpida e intensa che, a tratti, si fa lirica. Vuoi, infine, perché a vincere sono la narrazione e la storia; il piacere della pagina, insomma, e sarà poi il lettore a trarre le sue conclusioni, come amava dire Roberto Denti, al quale di certo un’opera come questa sarebbe piaciuta. Per il resto si tratta, in una ricostruzione quanto mai attenta e mossa di un quadro storico e, per più versi, antropologico. Ma su tutto vi è il crescere di una singolarissima e forte amicizia fra due ragazzini. Lei è Susa, colta e ribelle, vista con superstizioso sospetto perché ha gli occhi di due colori diversi ed è stata trovata dal vecchio Etor Pla un giorno, davanti alla stalla dell’asino. Per questo molti pensano che si tratti di una sorguin, creatura dei boschi e delle foreste della Biscaglia, capace di sortilegi. Lui, invece, è Tommaso, figlio di due italiani antifascisti esuli in Francia e accorsi in Spagna ad aiutare il legittimo governo repubblicano. Ma il padre, il capitano Serra, è stato gravemente ferito e adesso vive in una stato di totale incoscienza. Mentre la madre nel tentativo di organizzare un suo trasporto viene catturata dai franchisti ed espulsa.

Tutti i vincitori della trentottesima edizione

 

rivista andersen

Il Premio Andersen | Edizione 2019 | Scelte della giuria | I vincitori | Il programma | Cartella stampa | Partners