Miglior libro di divulgazione Premio Andersen 2019

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Romana Romanyshyn e Andriy Lesiv – trad. di Contextus s.r.l. (Valentina Daniele)
Forte, piano, in un sussurro
Jaca Book

Per un albo nel quale il rigore e la completezza dell’informazione scientifica si coniugano con una ricca e vivissima eleganza compositiva. Per una grafica modernissima e accattivante che affonda però le sue radici nelle esperienze delle avanguardie artistiche del ‘900. Per la grande perizia per cui ogni doppia pagina sa stupirci e sconcertarci.

La recensione di Walter Fochesato su ANDERSEN 359 | gen/feb 2019

Difficile, assai difficile dar conto di questo volume dedicato ai suoni, uscito in coppia con un altro che si occupa dei fenomeni legati alla vista. Siamo nei territori della divulgazione, Né mancano, in tema, titoli recenti di eccellente livello. Si potrebbero intanto lodare i testi, rigorosi e accattivanti nella loro incisività e brevità o l’interdisciplinarietà e l’ampiezza delle informazioni fornite e la capacità di collegare insieme cose fra di loro all’apparenza lontane o, ancor meglio, inattese. Insomma un lavoro a 360° gradi, ma, forse, sarebbe meglio dire a 370° a giudicare da una recente ipotesi scientifica avanzata in televisione dall’ineffabile ministro a cinque stelle Barbara Lezzi (la stessa del PIL in aumento grazie all’estate calda del 2017 e alla conseguente vendita dei condizionatori).
Tornando a parlare di cose serie, quel che sorprende ed emoziona, sconcerta e affascina è la non comune e ricchissima varietà grafica. Ogni pagina è diversa e, al contempo, connotata da una straordinaria eleganza compositiva. I due autori sono nati nel 1984 a Lviv (più nota un tempo come Leopoli), al confine con la Polona, in Ucraina. Verrà allora in mente l’ancor recente guerra con la Russia di Putin e vicende, purtroppo, ben lontane da una soluzione. Non a caso gli autori hanno creato sull’argomento un magnifico albo illustrato che sarebbe bello e opportuno veder tradotto anche nel nostro paese (The War that Changed Rondo) che meritò una menzione alla Fiera del Libro di Bologna del 2015.
Tutta questa sorprendente declinazione grafica ci appare modernissima ma in realtà ha salde radici antiche che vengono dalle esperienze delle avanguardie russe degli anni della rivoluzione d’ottobre e proseguite in un dialogo ora sommesso ora concitato con quel che accadeva nell’Occidente europeo e negli Stati Uniti. Se in Vedo non vedo stravedo prevalgono i giochi ottici e i colori limpidi e sfavillanti, in Forte, piano, in un sussurro i toni si fanno, in consonanza con i testi, più pungenti e intensi, in un trionfo di suoni, i più diversi.

Tutti i vincitori della trentottesima edizione

 

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