MIGLIOR LIBRO OLTRE I 15 ANNI
Le degenerate di J. Albert Mann, trad. di Giuseppe Iacobaci, Uovonero
La formica rossa di Émilie Chazerand, trad. di Silvia Turato, La Nuova FrontieraPoi prenderemo New York di Ellen Strömberg, trad. di Samanta K. Milton Knowles, Terre di Mezzo
Tre protagoniste femminili capaci di guardare oltre, al futuro, consapevoli di doversi scontrare con pregiudizi, stereotipi e rigide classificazioni dell’umanità. Vania, in La formica rossa di Émilie Chazerand (per La Nuova Frontiera) avrebbe tutte le carte in regola per piangersi addosso: un cognome ridicolo, un palese difetto fisico, una serie di sfortune e inconvenienti che non la rendono la compagnia più allettante. Con grande onestà racconta la sua vita, ne coglie le pieghe più esilaranti, affronta bellezze, meschinità, sorprese più o meno gradite. Manda e Manlin, in Poi prenderemo New York di Ellen Strömberg, edito da Terre di Mezzo, vivono invece in una cittadina sperduta della Finlandia, hanno una vita piuttosto noiosa senza grossi scossoni e sognano un futuro diverso, tra grandi amori, grandi spazi metropolitani e grandi occasioni. Tra le pagine si muovono così le dinamiche del crescere, l’insoddisfazione, la ricerca della propria personalità.
È invece la libertà nel senso più stretto del termine che manca alle protagoniste de Le degenerate di J. Albert Mann, edito da Uovonero. Le ragazze sono rinchiuse nella “Scuola per idioti e deboli di mente del Massachusetts” per motivi diversi, considerati patologici nel 1922. Tutte le ragazze ospiti della struttura sono sostanzialmente state dichiarate inadatte alla vita sociale e pertanto vengono ingabbiate in una rigida quotidianità in una scansione alienante e sempre uguale. L’arrivo di London è un piccolo terremoto: la ragazza non ha paura di niente, non è per nulla mite e soprattutto è molto intelligente. Rosie, Maxine e Alice, lo capiscono subito e, con lei, pianificano la fuga.