Premio Andersen 2025: Miglior libro 6-9 anni la quarantaquattresima edizione

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Niente draghi per Celeste! di Nikolaus Heidelbach e Ole Könnecke, trad. di Chiara Belliti, Beisler

Per un’opera a quattro mani in grado di combinare efficacemente stili e linguaggi differenti. Per la capacità di piegare questi linguaggi alle svolte della narrazione, con ritmo serrato e forza visiva. Per la capacità di ritrarre in modo autentico e allo stesso tempo divertente la relazione tra fratelli e le dinamiche domestiche.

Recensione di Anselmo Roveda pubblicata su Andersen n.418:

Combinata nordica, anzi no ché quello è uno sport (sci di fondo più salto con gli sci) di origini scandinave. Combinata tedesca, ecco; e già perché per creare questo libro si sono messi in società due veterani della letteratura per bambini e ragazzi tra i più amati della Germania: Nikolaus Heidelbach e Ole Könnecke, entrambi autori completi, della parola e del segno. L’esito è un libro tutto da gustare, a ogni età; pagine spassose e profondamente genuine, vere nel loro ritrarre le dinamiche domestiche, con cui inventare e ridere, ma anche coccolarsi negli affetti famigliari, pure (anzi, perfino) fraterni. Si fa sera a casa di Boris e Celeste, una coppia di fratelli: lui preadolescente o quasi, lei bimba ormai capace di contare fino a 10; mamma e papà vanno dai vicini e sperimentano per la prima volta il lasciarli da soli. Cena compresa, del resto sogliola e spinaci sono già pronti in cucina. Addormentamento compreso, tanto Boris ormai è grande e può occuparsi della sorella. La cena, in realtà, usciti i genitori, si risolverà a pizzette, succo di mela e patatine. E l’accompagnamento al sonno della più piccola è assai meno pacifico di quanto si possa immaginare. Celeste vuole una storia della buonanotte, ma che sia una storia da brividi. Qui iniziano una serie di spassose peripezie e contrattazioni tra fratelli, perché le storie di Boris non sono mai abbastanza da brividi; così ad ogni apertura di doppia pagina (a sinistra una tavola muta di Heidelbach a evocare la storia che Boris si accinge, senza fortuna, a narrare; a destra una tavola a fumetti fuorigriglia di Könnecke a raccontarci quel che succede in camera) la notte avanza e il sonno non arriva, fino a quando è Celeste a raccontare la sua storia da brividi. Al rientro a casa, i genitori li troveranno pacifici e serenamente addormentati, Celeste nel suo letto, Boris sul pavimento affianco a lei. Ritmo serrato, mossa forza visiva, giusto dosaggio dei linguaggi, perfetta confidenza con il mondo dell’età evolutiva e degli affetti famigliari; sono alcuni degli ingredienti di un libro che si farà amare da lettrici e lettori di diverse età.

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