L’Astrid Lindgren Memorial Award e il valore della letteratura per ragazzi
«I bambini fanno miracoli quando leggono. Prendono le nostre frasi e parole e danno loro una vita che, di per sé stessa, non hanno». Così – citando Astrid Lindgren – è iniziata la parte più istituzionale della cerimonia in onore di Bart Moeyaert, Astrid Lindgren Memorial Award 2019 (ALMA) a Stoccolma il 27 maggio scorso. Questa frase la ha pronunciata il Direttore Generale del Consiglio delle Arti svedese, nel rivendicare l’importanza di un premio per scrittori e illustratori (e a volte progetti di educazione alla lettura) che consiste in 5 milioni di corone svedesi (circa 500.000 euro): il secondo premio per entità economica subito dopo il Nobel. La consapevolezza che lettura e democrazia vanno di pari passo e dunque che la lettura vada assolutamente sostenuta, riconoscendo il valore della letteratura per bambini e ragazzi, è stato il filo rosso che ha legato tutta la cerimonia.
Indimenticabile per me che – come molti che stanno leggendo ora Andersen – spesso si trovano a dover rivendicare la necessità di libri nelle scuole, di biblioteche aperte e accessibili, di formazione seria e competente verso gli adulti «perché i bambini leggono se li facciamo leggere» per citare il nostro amato Roberto Denti. E che si trovano di frequente muri di gomma incomprensibili, indifferenza, svalutazione dell’atto in sé di leggere.
Sentire che gli editori svedesi erano un po’ insoddisfatti perché nell’anno precedente “solo” 5 milioni di euro erano stati stanziati per le biblioteche scolastiche, mentre noi le biblioteche scolastiche le abbiamo per volontà di singoli e non ci sono per legge, mi ha fatto sorridere. Amaramente.
Ma quel 27 maggio, sono stata catapultata nel mondo dei miei desideri. Arrivare nella piazza della Concert Hall ed essere accolta dal bel volto di Bart Moeyaert che prendeva l’intera facciata, passeggiare per le strade di Stoccolma piene di manifesti con il sorriso di Bart Moeyaert e le notizie sull’ALMA e sentire l’importanza di quel premio anche dalle parole della guida che accompagna i turisti nella visita al Palazzo Reale. E poi la magnifica gioia e leggerezza di una cerimonia profonda, dove persone competenti e appassionate hanno festeggiato la qualità della letteratura per bambini e ragazzi. Dove la parte istituzionale ha dimostrato grande lungimiranza e la parte “intrattenimento” è stata intensa e commovente: come quando tutti i sette fratelli, attori bambini, sono stati messi a tavola dalla bravissima Nisti Sterk, attrice comica svedese.
È chiaro che la fiaba si vive soprattutto quando ci sono le principesse. E a Stoccolma, nella Concert Hall, l’entrata della Principessa Victoria, accompagnata dalla giuria e dal vincitore è stata di una allegria memorabile: tutti in piedi, come ci era stato chiesto di fare, con un trasporto e una gioia degna di un albo illustrato.
I momenti salienti della cerimonia dell’ALMA 2019
E ancora: quella Ministra della Cultura e della Democrazia, Amanda Lind, già vista in video a Bologna per l’annuncio della assegnazione del premio che non solo ha ribadito il concetto di lettura = crescita di democrazia, ma che ha saputo entrare dentro il lavoro di Bart Moeyaert, citando i suoi personaggi, ringraziandolo per saper raccontare l’infanzia nella sua diversità, perché «ci sono tante infanzie, quante sono le persone che hanno vissuto».
Potente la lettura della motivazione della giuria, dove la presidente – la prof.ssa Boel Westin – ha ricordato le citazioni di apertura de Il Club della Via Lattea: Dante, quando nella cantica del Paradiso descrive appunto la Via lattea, e gli stivali di Nancy Sinatra: il pop e l’alta letteratura, la capacità di uno scrittore di attingere in tutto quello che lo ha formato.
Bart Moeyaert, per chi lo conosce non solo per la sua scrittura, è uomo gentile e generoso. Sorridente, attento. Il suo discorso (visibile online su youtube) è stato come è lui: serio, gioioso, ironico e profondo. Partito dalla sua infanzia, dai suoi fratelli per arrivare al ruolo della letteratura per ragazzi; sottolineando la gratitudine per Astrid Lindgren e per quel “Sai cosa?” che apre alla narrazione. E soprattutto quel dare valore ai piccoli lettori – perché «i bambini possono capire molto di più di quanto gli adulti possano immaginare» e soffermandosi sulla responsabilità di scrivere per loro. E un richiamo, in particolare agli scrittori per adulti, perché siano “educati” imparino a ricordare e riconoscere gli scrittori per l’infanzia che li hanno formati. Non ha trascurato di ringraziare Ibby Belgio, che lo ha candidato all’ALMA – numerose volte come tanti scrittori e illustratori. Sono infatti le sezioni di IBBY – l’International Board on Book for Young People, fondato da Jella Lepman nel 1953 in Svizzera – che ogni anno candidano all’ALMA i migliori scrittori e illustratori, insieme a progetti di promozione della lettura, dei rispettivi paesi. Tra i ringraziamenti di Bart quelli agli editori e al Flanders Literature, che sostiene la diffusione della letteratura fiamminga all’estero.
I candidati all’edizione 2020 sono stati annunciati alla Frankfurter Buchmesse 2019
[Le fotografie in questa pagina sono di Stefan Tell, per Alma – Astrid Lindgren Memorial Award]
Bart Moeayert sarà in Italia anche per presentare il suo nuovo romanzo Bianca (trad. Laura Pignatti, Sinnos):
• A Book City Milano il 15 novembre (ore 17) sarà al Laboratorio Formentini con Vera Salton, Silvana Sola e la traduttrice Laura Pignatti;
• Alla Fiera della Piccola e Media Editoria Più libri più liberi di Roma, incontrerà i ragazzi la mattina del 4 dicembre
• All’Università La Sapienza (Aula Levi della Vida, Vetrerie Sciarra) il 5 dicembre alle ore 11.00 parlerà con Fabio Stassi di scrittura.
Tra le pagine di Andersen trovate la recensione del romanzo firmata da Martina Russo.