L'ARTICOLO DEL MESE

Ciao Roberto, compagno di libri di Barbara Schiaffino

roberto dentiNon ricordo il primo incontro con Roberto, con Roberto e Gianna. Ne ricordo molti, via via più frequenti. Non ricordo un primo forse perché Gianna e Roberto sono “aria di casa”. Da molto tempo. Sono entrati nella mia vita con quel passo dolce e lento delle cose di famiglia. Ben lontana dagli attuali interessi e dalle quotidiane occupazioni dell’editoria, avevo allora quell’età nella quale si passa dall’infanzia all’adolescenza. Mio padre, Gualtiero, e Ferruccio Giromini si stavano immaginando una cosa, più cose, quelle che sono poi diventate Andersen: la rivista, il premio, le tante azioni culturali intorno a libro, infanzia e lettura. E i primi compagni di quell’avventura, che ormai dura da oltre tre decadi, furono proprio Gianna e Roberto, i fondatori della Libreria dei Ragazzi di Milano. Sono cresciuta in questo modo, con loro. Così quando è arrivata la notizia della morte di Roberto sono rimasta spiazzata, come molti, diversamente da molti. Roberto in questi lunghi anni di condivisione, e ancor più da quando è mancato Gualtiero, è stato un punto di riferimento costante. Forte e sereno, deciso e morbido. Lui e Gianna, che poi è difficile parlare di uno senza dire dell’altra. Gianna c’è, Roberto non più. Con Roberto ho, abbiamo (qui tocca fare anche il capitano della nave e portare responsabilità e lutto per tutta la bella ciurma anderseniana) perso non solo il professionista colto e determinato, l’infaticabile promotore della lettura e del piacere delle storie, l’esperto capace dell’analisi del critico e del fiuto dell’editore, lo scrittore libero dagli egotismi autoriali, il testimone e protagonista della crescita dell’editoria italiana per ragazzi, no; abbiamo perso un maestro e soprattutto l’amico, il compagno di libri e di tavola, il narratore conviviale. Ma di Roberto non abbiamo perso e non perderemo l’opera e l’entusiasmo capace di slanci e, ad un tempo, di puntualità critica. E poi abbiamo Gianna con cui continuare a condividere queste strade. Per ricordare, un ricordo attivo che traghetta al futuro così come Roberto ci ha mostrato nei suoi libri dove la memoria e la tradizione sono a servizio del domani e non delle malinconie nostalgiche; per ricordare Roberto, dicevo, vi proponiamo le testimonianze di alcuni di quelli che hanno condiviso con lui percorso, che hanno goduto della sua amicizia. Nelle pagine seguenti potrete scovare anche la riproduzione fotografica dell’Orma di Robinson Crusoe con tanto di certificato di autenticità. È il dono e l’omaggio che Andersen volle tributare a Roberto per il suo ottantesimo compleanno, nel maggio del 2004. Un’idea di Gualtiero Schiaffino, una “autentica orma del selvaggio Venerdì” a testimoniare concettualmente l’impronta impressa da Denti alla letteratura italiana per l’infanzia. Nei riquadri poi troverete: l’articolo che Roberto scrisse per il n.1 di Andersen (dicembre 1982), una riflessione ancora oggi attualissima; quindi ciò che due giovani librai, allievi di Denti, hanno voluto leggere il giorno del Premio Andersen a pochi giorni dalla sua scomparsa; e più avanti un pensiero delle infaticabili organizzatrici della Festa del Libro di Zafferana Etnea, della quale Roberto era padrino e nume tutelare. Infine, lungo le pagine, un contributo di Anselmo Roveda, una prima ricognizione bibliografica dell’opera letteraria e le testimonianze ricordo di Walter Fochesato, Pino Boero, Bianca Pitzorno, Roberto Piumini, Giusi Quarenghi, Loredana Farina, Emanuela Bussolati, Anna Parola, Roberto Innocenti e Andrea Rauch. Comporre questo speciale, così come celebrare la giornata di consegna del Premio Andersen senza Roberto, non è stato semplice. Ed è giusto così. L’emozione dolorosa per la perdita di una persona cara e importante non può essere semplice. Il lutto rischia di far perdere parole o di fare trovare quelle sbagliate, magari nella ridondanza retorica figlia della commozione. Commozione che abbiamo sentito e condiviso a Genova il 25 maggio, per il Premio Andersen, e a Milano il 5 giugno alla Libreria dei Ragazzi; un sentimento che va di pari passo alla dolcezza e gratitudine collettiva avvertita in quelle occasioni. Così, come abbiamo già fatto per altri amici, cerchiamo allora di liberare il lago dai coccodrilli e di porre semmai il vascello in mare aperto e in pieno vento. Ciao Roberto. Grazie.

Questo articolo è stato pubblicato sul numero di Andersen 305 (settembre 2013).