Poesia e arte in dialogo. Con un cortocircuito creativo tra haiku e immagini, Occidente e Oriente, ritorna il calendario artistico 2026 di Kolibrì, frutto di un contest promosso dall’associazione culturale napoletana – realtà associativa impegnata sul territorio metropolitano nella promozione della cultura, dell’educazione alla lettura creativa e all’arte come esperienza – con l’Accademia di Belle Arti di Napoli e la Scuola Italiana di Comix.
Il calendario artistico 2026 «La luce», ponte gener/attivo di incontri tra presente e futuro aperto alla valorizzazione di nuovi talenti nel campo dell’illustrazione, è diventato ormai un appuntamento annuale: esito di un percorso comunitario promosso da Kolibrì nell’ambito del corso di Illustrazione coordinato dall’artista e docente Daniela Pergreffi e della Scuola Italiana di Comix, con la docente e illustratrice Alessandra Vitelli, i cui allievi e allieve realizzano le illustrazioni legate a 12 haiku autoriali ispirati ai rispettivi mesi dell’anno (sei di Laura Anfuso, da gennaio a giugno; e sei di Donatella Trotta, da luglio a dicembre).
I giovani vincitori dell’edizione 2026, premiati lo scorso 6 novembre con abbonamenti annuali alla rivista «Andersen» in una cerimonia ospitata dalla Biblioteca Pagliara dell’Unisob alla presenza tra gli altri della direttrice Barbara Schiaffino (tra i componenti della giuria tecnica che ha selezionato le opere), Claudia Trippini (autrice della tavola di gennaio); Aldo Canditone (febbraio); Su Jiayi (marzo); Maria Doldo (aprile); Gabriele Maresca (maggio); Angelo Di Roberto (giugno); Erika Iole Marotta (luglio); Maria Teresa Palladino (agosto); Simone Iannella (settembre); Chiara Mango (ottobre); Andrea D’Arienzo (novembre); Lucia Liguori (dicembre); immagine di copertina, Marta Fogliano.
La concisione dell’haiku, genere poetico nipponico nato nel XVII secolo ma diffuso pure in Occidente, quasi una poesia visiva, ha molteplici potenzialità per la creatività di giovanissimi artisti invitati a cimentarsi in un “segno” sinestetico, dialogante con parole evocative “tradotte” in immagini ed espresse da tecniche diverse.
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