Miglior albo illustrato Premio Andersen 2020

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Tutto cambia (Orecchio Acerbo) di Anthony Browne

Per rappresentare al meglio l’opera di uno dei grandi maestri dell’illustrazione internazionale. Per essere un perfetto esempio del rapporto che sempre dovrebbe instaurarsi fra testo e illustrazione. Per un’opera intensa e lieve che riserba al lettore continue sorprese ed emozioni.

 

Traduzione dell’intervento video di Anthony Browne:

Ciao a tutti! 

Io sono Anthony Browne e sono l’autore del libro Changes, Tutto cambia, che ha appena vinto il Premio Andersen Italia.

La notizia mi sembra assolutamente fantastica e sono stato felicissimo quando mi è stata comunicata. Ed è un grande onore per me riceverlo. 

Tutto cambia è un libro con un po’ di anni alle spalle, perché è stato pubblicato in Gran Bretagna circa trent’anni fa. E quello sulla copertina è mio figlio, quando aveva sei o sette anni e io l’ho utilizzato come modello per il bambino della storia. Adesso mio figlio è un uomo, alle soglie della mezza età ed è padre lui stesso. 

Ciò nonostante, il tema del libro è assolutamente attuale. 

L’idea originale nasce da un fatto che ha riguardato una coppia di amici miei che avevano una bambina di 6 o 7 anni, Annah. Una sera, decisero di portarla a cena fuori nel suo ristorante preferito per darle una grande e fantastica notizia. Lei, tutta eccitata, si chiedeva cosa poteva mai essere e quando il padre le disse che la madre da lì a poco avrebbe avuto un altro bambino, Annah  reagì malissimo e cominciò a piangere e a piangere e fu di cattivo umore fino alla nascita del fratellino. 

Poi, quando nacque, Annah gli volle bene. Ma qualcosa era cambiato per lei: Annah pensò che il nuovo arrivato avrebbe preso il suo posto in famiglia, che tutta l’attenzione e l’amore dei genitori si sarebbe concentrata su di lui. 

Ecco, questo è stato lo spunto da cui sono partito per creare Tutto cambia. 

Io stavo già ragionando su questa immagine con un bambino che assiste alla metamorfosi di un bollitore in gatto, e mi chiedevo che storia avrei potuto inventarmi su questo, sui cambiamenti. 

E poi ho capito che forse la preoccupazione di questo bambino che vede gli oggetti cambiare era la stessa preoccupazione della storia vera di Anna, quella che si prova di fronte a un cambiamento reale. E così ho cominciato a disegnare le varie immagini.  Continuavo a disegnare senza mettere neanche una parola. Almeno non all’inizio.

Pensavo che potesse essere un libro senza parole. Poi ho capito che le parole sarebbero state necessarie e così ho scritto il testo ed è nato Tutto Cambia, uno dei miei libri preferiti tra i 50 e più che ho fatto.

Sono naturalmente felicissimo di questo fantastico premio e ringrazio tutti coloro che hanno contribuito a che ciò accadesse. Spero tanto di tornare ancora una volta in Italia, uno dei paesi e dei popoli che amo di più e in quell’occasione spero tanto di incontrare qualcuno di voi.

Vi ringrazio moltissimo, davvero.

La recensione di Mara Pace su Andersen n. 371 (aprile 2020):

Se dovessero chiedermi che cos’è un albo illustrato, forse risponderei offrendo una copia di Tutto cambia di Anthony Browne. L’albo illustrato è infatti stupore, immediatezza, profondità, trasformazione: tutti elementi presenti in questo libro, dove testo e immagini dialogano in modo esemplare. Una delle tavole interne, dove il bambino ritratto di schiena (come nelle copertine di Andersen) osserva con stupore i grandi occhi di una creatura misteriosa (il gorilla), è stata non a caso scelta alcuni anni fa come copertina del volume Ad occhi aperti (Donzelli, a cura di Hamelin), che indaga il linguaggio degli albi illustrati. Dell’arrivo in Italia di questo piccolo capolavoro si è parlato già l’anno scorso a Cagliari, nei giorni di Tuttestorie, con Carla Ghisalberti e (per Camelozampa, che all’epoca aveva in uscita Bella e il gorilla e che ora ci propone E se?) Francesca Segato e Sara Saorin, nell’ambito di un incontro che ha indagato a fondo il linguaggio dell’autore, l’infinita profondità delle sue immagini.
Tra citazioni artistiche e di cultura popolare, Tutto cambia racconta le emozioni di un bambino rendendole tangibili e concrete, senza mai descriverle con le parole. Il testo è infatti molto lineare e non esplicita mai, se non per accenni, l’inquietudine che attraversa le immagini. Joseph attende il ritorno del padre, che è andato chissà dove a prendere la madre. Alcuni indizi – dai nidi d’uccello di un documentario in televisione a margine di pagina, alla palla-uovo che Joseph prende a calci in cortile – ci aiutano a intuire che cosa succede: è nata la sorellina di Joseph e presto arriverà a casa. Il padre, prima di uscire, ha detto che “tutto sta per cambiare” e Joseph esplora la casa, cercando tracce di quel cambiamento sotterraneo ma travolgente (si trasformano persino le fotografie di famiglia!). Vede la poltrona di casa diventare un gorilla: creatura che, spiega Anthony Browne in un’intervista pubblicata nel catalogo Metafore d’infanzia (Editrice Compositori), rappresenta “una strana deviazione dell’umanità” strettamente collegata alla versione surreale e alternativa della realtà che troviamo nei suoi libri. In questa casa che attende il cambiamento ci sono anche divani-coccodrillo, lavandini con il naso, ruote rosse come mele e mollette per il bucato che diventano candeline di compleanno. Ma soprattutto Joseph, con il suo irresistibile desiderio di guardare al di là del muro. Gli adulti non sono sempre chiari, quando succede qualcosa di importante: vogliono evitare ai bambini troppe preoccupazioni. Ma come ci racconta (o meglio, mostra) Anthony Browne, i bambini percepiscono tutto e restano in attesa che le porte chiuse vengano aperte.

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