Le scelte della giuria Premio Andersen 2020

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Il Premio Andersen di quest’anno è stato annunciato online, senza il consueto incontrarsi a Bologna, Torino o in altri luoghi di formazione e scambio: una scelta necessaria per affrontare l’epidemia che ha colpito il mondo. La riflessione sulle scelte della giuria – per rintracciare quei fili invisibili che collegano gli uni agli altri tutti i vincitori – non poteva che partire da qui: dalla libertà e dall’autonomia dei bambini, che in questi mesi hanno trascorso il loro tempo in casa senza amici, hanno studiato davanti a uno schermo, hanno inventato mondi nei quali continuare a essere felici, con tutto il coraggio, l’intraprendenza, la fantasia che appartengono all’infanzia. E così, tra le pagine dei libri vincitori incontriamo il piccolo Roy a cavallo nell’albo Desperado di Ole Könnecke, un bambino cow-boy pronto a stanare i banditi che hanno rapito la maestra; poi i bambini de La buca di Emma Adbåge, che trovano un posto magico dove “si può giocare a ogni cosa”; il protagonista di Nello spazio di uno sguardo di Tom Haugomat, che da bambino (ma anche da anziano) ammira le piccole creature del giardino attraverso una lente di ingrandimento, affascinato da una coccinella come in futuro lo sarà dai misteri dell’Universo osservati con il telescopio; e ancora Joseph che, in Tutto cambia di Anthony Browne, vede la casa trasformarsi attorno a lui, riflesso dei suoi pensieri e dei suoi turbamenti; oppure la piccola naufraga de L’isola di Mark Janssen, che stabilisce un contatto con il fantastico mondo sottomarino che la accompagna nel viaggio verso la salvezza.

Emblematiche, da questo punto di vista, sono anche le immagini di Felicita Sala – Miglior illustratrice di quest’anno – che nell’albo Il posto segreto (testo di Susanna Mattiangeli, miglior scrittrice del Premio Andersen 2017) danno voce all’immaginazione di una bambina che, senza muoversi dalla propria stanza, sogna un rifugio tutto suo e un amico speciale. L’immaginazione e i libri, di figure ma anche di sole parole, danno questa libertà: permettono di tenere le finestre aperte sul mondo, qualunque cosa accada. Anche se ciò non toglie la mancanza dei prati, quelli veri; le corse con gli amici nei parchi, le aule di scuola dove incontrarsi e studiare.

DENTRO/FUORI: LO SPAZIO DELL’AUTONOMIA

Non è un caso che i due libri vincitori del Miglior libro 0-6 anni e del Miglior libro 6-9 anni, dove si racconta l’autonomia e l’intraprendenza dei bambini, siano ambientati a scuola. Un luogo che non è solo spazio fisico limitato da quattro mura, ma condizione necessaria per esplorare il mondo con i propri occhi e le proprie gambe. In Desperado di Ole Könnecke (Beisler – Miglior libro 0-6) Roy parte da solo per andare all’asilo, in sella al fido destriero, e quando torna a casa la sera – nonostante l’impresa affrontata – alla classica domanda dei genitori “Com’è andata oggi all’asilo?” risponde soltanto: “Oh bene, come al solito”, proteggendo quello che ormai sente come uno spazio tutto suo. Gli adulti, nell’albo La buca di Emma Adbåge (Camelozampa – Miglior libro 6/9 anni), restano perplessi sul margine del pendio, senza comprendere perché i bambini preferiscano una spoglia buca nel terreno alla sicurezza delle altalene nel cortile. La reazione è porre un divieto. Le regole imposte dai grandi, però, non riescono in alcun modo a frenare il bisogno di libertà e gioco dell’infanzia, sempre pronta – anche quando la buca sarà stata riempita – a esplorare nuovi territori.

Parlare dello spazio fuori, quello dell’avventura e della scoperta, porta inevitabilmente a riflettere anche sul dentro e sulla contrapposizione interno/esterno, privato/pubblico – filo conduttore a cui sarà dedicato il monografico estivo della rivista Andersen. Il mondo della casa, e in particolare della cucina, è mirabilmente narrato da Felicita Sala nel libro Festa in via dei giardini, una galleria di ritratti con ricette dal mondo, dove l’intimità della cucina è preludio a una festa in giardino, dove tutto si condivide. La casa è centrale anche in Tutto cambia di Anthony Browne (Orecchio Acerbo) – Miglior albo illustrato – dove Joseph attende un cambiamento importante (l’arrivo della sorellina appena nata), tra inquietudine e curiosità. Lo spazio intimo e quotidiano si trasforma sotto i suoi occhi, non offre più la sicurezza di prima ma offre anche stupore e meraviglia.

LE PAROLE (E LE IMMAGINI) PER DIRLO

Le emozioni di Joseph non sono narrate nel testo, dove nulla viene spiegato: vengono espresse dalle immagini, dalle surreali trasformazioni che interessano gli oggetti di casa, dal bollitore alla poltrona, dal pallone alle mollette del bucato in cortile. Leggendo Tutto cambia ricordiamo le potenzialità dell’albo illustrato, l’unicità del suo linguaggio, la ricchezza comunicativa, la capacità di dialogare in modo profondo e inaspettato con diverse fasce d’età. Affronta invece l’improvvisa perdita di un genitore Le parole di mio padre di Patricia MacLachlan (HarperCollins Italia, Miglior libro 9/12 anni) – un romanzo di misura breve, firmato da un grande scrittrice americana (autrice tra gli altri di Sara né bella né brutta, Primo amore e Una parola dopo l’altra), dove fratello e sorella affrontano il lutto prendendosi cura di un altro essere vivente, un cane, ma anche continuando a parlare del padre, costruendone il ricordo e trovando così il modo di reagire al dolore.

LA PROFONDITÀ DELL’ACQUA

La resilienza narrata ne Le parole di mio padre è una parola che troviamo nelle prime righe di Che cos’è un fiume? di Monika Vaicenavičiené (Topipittori, Miglior libro di divulgazione), dove viene associata alle canne di bambù, che si piegano senza spezzarsi. E poi c’è il fiume che “sotto la superficie nasconde grandi profondità. Proprio come noi”. Un corso d’acqua che è come un filo – che collega “i luoghi, i tempi e le persone” – ma è anche enigma, riflesso, energia, “una storia senza fine”. Che cos’è un fiume? è un libro di divulgazione sui generis, che trasmette contenuti scientifici attraverso un testo ricco di suggestioni, che volutamente non scioglie tutti gli interrogativi, e dove le immagini narrano la realtà con un disegno naturalistico e al contempo carico di una delicata poesia. La profondità dell’acqua, nell’albo illustrato L’isola (Lemniscaat, Miglior libro senza parole), cela grandi e inattese meraviglie, a partire dall’isola-tartaruga che ospita i tre naufraghi – un uomo, un cane e una bambina; un mondo pieno di vita, narrato dall’esplosione di colori della tavolozza di Mark Janssen, e che viene compreso soprattutto dall’infanzia.

STORIE VERE E NARRAZIONE

Su un’isola, questa volta rocciosa, che si protende verso il cielo come “una balena di roccia”, è ambientato Alla fine del mondo di Geraldine McCaughrean (Mondadori – Miglior libro oltre i 15 anni), già vincitore della Carnegie Medal 2018. Un romanzo che affonda le sue radici nella realtà: la storia a cui si è ispirata l’autrice, nome importante della letteratura per ragazzi inglese, è infatti una storia vera. Tre uomini e otto ragazzi (nove nel romanzo) restano bloccati per nove mesi a Warrior Stac nel 1727 mentre nell’isola di Hirta la popolazione è decimata da un’epidemia. Questi sono fatti noti, ma ciò che avvenne a Warrior Stac è ignoto. L’ignoto diventa materia per la scrittura e dà vita a una narrazione che dialoga con grandi classici, si interroga sul senso ultimo dell’esistenza, sulla capacità di affrontare l’ignoto e sfidare i propri limiti.

Nasce da una storia vera, in questo caso familiare, anche Nella bocca del lupo di Michael Morpurgo (Rizzoli, Miglior libro oltre i 12 anni), romanzo mirabilmente illustrato da Barroux, che mostra i volti dei personaggi ma anche i grandi eventi della Storia. La voce narrante appartiene a Francis, che dopo la festa per i suoi novant’anni, ripercorre gli anni della Seconda Guerra Mondiale, dalla scelta pacifista alla morte del fratello e alla decisione di lottare al fianco dei partigiani.

I DIRITTI NEGATI

Una storia vera è al centro di Nera di Émilie Plateau (Einaudi Ragazzi, Miglior libro a fumetti), graphic novel dedicata alla vita di Claudette Colvin, nera dell’Alabama che negli anni Cinquanta anticipò la più nota azione di Rosa Parks, rifiutandosi di cedere il posto a un bianco a bordo di un autobus, al costo di farsi arrestare. Un evento che non possiamo ancora archiviare nel passato, perché troppo vicino alla più recente attualità, con l’omicidio di George Floyd e la campagna #icantbreath. La lunga storia dell’affermazione dei diritti dei neri in America affonda le sue radici nelle piantagioni di cotone, dove lavoravano gli schiavi. È questa l’ambientazione di John della notte, romanzo breve del grande scrittore americano Gary Paulsen (Equilibri, Miglior libro mai premiato). La voce narrante è di una schiava dodicenne, Sarny, che assiste all’arrivo di un nuovo schiavo, catturato nei boschi, che porta con sé un segreto pericoloso: la capacità di leggere e scrivere, categoricamente vietata a tutti gli schiavi. E questo ci riporta ancora una volta al valore della scuola, dell’educazione e della parola che rende liberi.

I GRANDI EVENTI STORICI

A un grande evento della Storia, lo sbarco sulla Luna, è invece legato Nello spazio di uno sguardo di Tom Haugomat (Terre di mezzo, Miglior libro fatto ad arte), racconto visivo di grande forza, che racchiude in poche pagine tutta la vita di un uomo e nel quale la bellezza estetica delle immagini e l’originalità delle scelte grafiche si accompagna all’impatto emotivo di una narrazione immediata e commovente.

La Seconda Guerra Mondiale, già protagonista del libro Nella bocca del lupo, torna anche nell’ultimo romanzo pubblicato da Nicola Cinquetti, Miglior autore del Premio Andersen 2020. Il Giro del ’44 (Bompiani) sceglie però di raccontare la Storia attraverso un evento sportivo, il Giro d’Italia del 1940, dove nasce la leggenda di Fausto Coppi. Ne è testimone Martino, otto anni, che poco tempo dopo si troverà a fuggire dalle bombe, ma senza mai rinunciare all’amata bicicletta.

SCRITTURA, NARRATIVA E GRANDI CLASSICI

Nicola Cinquetti viene premiato per il suo contributo complessivo alla letteratura italiana per ragazzi, caratterizzato da una scrittura alta e dalla versatilità nei generi. La sua produzione spazia infatti dalla raccolta di poesie (La forchetta fidanzata – Poesie sui segnali stradali, illustrato da Marco Paci e recentemente ripubblicato da Parapiglia o Filastrocche a piedi nudi, illustrato da Gek Tessaro, Lapis) all’albo illustrato (Tic tic con Juliana Salcedo, Topipittori), alla riscrittura (Odissea e Iliade, illustrate da Desideria Guicciardini ed edite da Lapis), al racconto breve e al romanzo (da Pilotto, Rizzoli a Cuore testardo, San Paolo).

Ai romanzi di qualità è dedicato anche il premio alla Miglior collana di narrativa, che va quest’anno a Giralangolo. Una selezione di storie che, da L’indimenticabile estate di Abilene Tucker di Clare Vanderpool a Ferma così di Nina LaCour, ha sempre mirato a offrire narrazioni coinvolgenti, destinate a lasciare una traccia importante nel lettore, lontane da qualsiasi costruzione a tavolino attorno a un tema.

Valorizza invece i classici la collana MinaLima Classics di Ippocampo, che riceve il premio come Miglior progetto editoriale: le preziose edizioni illustrate dello studio MinaLima ridanno vita a grandi pagine della letteratura, da Il giardino segreto di Frances Hodgson Burnett a Pinocchio di Collodi. Accanto ai testi integrali, ci sono illustrazioni e tanti inserti speciali: mappe, bambole da ritagliare e vestire, porte e lettere da aprire.

LA CULTURA PER L’INFANZIA

Il Premio Andersen dedica infine attenzione alla promozione della lettura e ai progetti dedicati a bambini e ragazzi. Il MUSLI – Museo della Scuola e del Libro della Fondazione Tancredi di Barolo – riceve il premio come Protagonista della cultura d’infanzia per le sue preziose collezioni di materiali scolastici, oggetti ludici e volumi per bambini e ragazzi e per essere non solo un luogo di visita ma un centro didattico all’avanguardia.

Per l’attività svolta a fianco di bambini e ragazzi, tanto radicata nel territorio quanto aperta al mondo, la libreria Pel di Carota di Padova riceve invece a dieci anni dall’inaugurazione il Premio “Gianna e Roberto Denti” promosso dall’Associazione Italiana Editori (AIE) e Andersen.

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