Miglior libro 9/12 anni Premio Andersen 2018

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Timothée de Fombelle – ill. di Mariachiara Di Giorgio – trad. di Maria Bastanzetti
VICTORIA SOGNA
Terre di Mezzo

Per un storia travolgente e intensa capace di giocare con l’avventura e il mistero mentre racconta di crescita e relazioni, dentro e fuori la famiglia, senza scordare le dimensioni storiche e sociali del nostro tempo. Per l’amoroso e partigiano omaggio al potere della lettura e della fantasia come occasioni di cambiamento, personale e collettivo. Per la felice intuizione di un’edizione italiana che affianca alla traduzione alta l’originale apporto delle illustrazioni.

La recensione di Caterina Ramonda su ANDERSEN 352 | maggio 2018
Victoria è una lettrice onnivora; i libri corrono su una mensola lungo le pareti della sua stanza a formare quella che è la sua linea dell’orizzonte. Grazie alle storie sogna una vita avventurosa, ben lontana dalla cittadina in cui vive e in cui non capita nulla, dalla famiglia normale, dalla sorella noiosa, dal padre indaffarato in fabbrica a creare un superlativo paté in tubetto. In questo suo mondo sospeso, Victoria ha perso tre pellerossa e il suo amico Jo sa che la scadenza per riconsegnarli è vicina: ovviamente si tratta di un libro della biblioteca, ma la ragazzina lo vive come una vera spy story in cui i suoi libri continuano a sparire, un cowboy guida l’auto paterna e lei, ogni volta che il bidello le chiede il nome, può identificarsi con quello di un’eroina della letteratura. Se finalmente le sembra che stia per succedere la tanto agognata avventura, ecco che si troverà di fronte alla necessità di fare i conti con una realtà nuda e cruda e probabilmente riuscirà a rimanere in piedi tra le macerie proprio per il lato fantastico che abbina a ogni momento. De Fombelle costruisce una storia che corre sul filo a cavallo tra realtà e immaginazione, in cui la lettura diventa possibilità mediata di aprire gli occhi su quel che ci circonda, anche quando è ben difficile da dire. Il terreno su cui si incontrano padre e figlia, lei persa nel desiderio di una vita avventurosa, lui alle prese con la dolorosa concretezza di un licenziamento e della vergogna che gli provoca, è appunto la lettura degli stessi libri: la condivisione di pagine che coinvolgono e fanno battere il cuore diventa la possibilità di sapersi, di sentirsi vicini, di non aver bisogno di altre parole per sapere che tutto si aggiusterà comunque perché “insieme, tutto si poteva aggiustare”.
Nell’edizione italiana, il romanzo breve assume un respiro più ampio rispetto all’originale francese, grazie a un formato leggermente più grande con copertina cartonata e a un nuovo accompagnamento grafico: al posto delle illustrazioni di François Place che giocavano specie in copertina con i libri dell’orizzonte della protagonista, ecco gli acquerelli di Mariachiara Di Giorgio che riflettono la poesia ariosa del mondo immaginario di Victoria e ne regalano un po’ anche al presente.

Tutti i vincitori della trentasettesima edizione

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