Miglior libro a fumetti Premio Andersen 2020

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Nera. La vita dimenticata di Claudette Colvin (Einaudi ragazzi) di Émilie Plateau – trad. di Silvia Mercurio

Per la forza di una narrazione necessaria e urgente, volta a inquadrare vicende storiche sottolineandone però con uguale intensità l’attualità intorno al tema dei diritti civili; per la capacità di rendere accessibile a tutte e a tutti, anche in età evolutiva, una storia poco nota, pure attraverso l’adattamento in letteratura illustrata.

 

Traduzione dell’intervento video di Émilie Plateau

Buongiorno, sono Émilie Plateau, l’autrice di Nera – La vita dimenticata di Claudette Colvin, che ha vinto il Premio Andersen come miglior libro a fumetti. Ringrazio tutte le persone che hanno deciso di attribuirgli questo prestigioso riconoscimento, sono davvero molto commossa e felice. Ho deciso di adattare il libro di Tania de Montaigne perché ho avuto un vero e proprio colpo di fulmine per Claudette Colvin e il suo incredibile percorso, sono stata sconvolta dalla sua storia, dal suo coraggio, dal suo impegno e mi ha colpito e fatto indignare l’ingiustizia che ha vissuto.

Questo fumetto, la vita di Claudette Colvin, ha viaggiato fino a voi in Italia e per me è un meraviglioso riconoscimento. Vorrei ringraziare Einaudi Ragazzi per aver creduto in questo libro e averlo tradotto in italiano, infine ringrazio Tania De Montaigne di avermi dato fiducia per l’adattamento del suo libro, e Pauline Mermet, che è l’editrice dell’edizione francese di Nera. Grazie mille, arrivederci.

La recensione di Anselmo Roveda su Andersen n. 370 (marzo 2020):

La vicenda di Rosa Parks, statunitense afrodiscendente, è nota. Il primo dicembre 1955, a Montgomery (Alabama), mentre viaggiava su un autobus di trasporto locale, si rifiutò di cedere il proprio posto a sedere a un passeggero “bianco” (forse rosa), così intervenne la polizia e venne arrestata; ne seguì un processo che contribuì, nel quadro ampio della stagione per i diritti civili, a porre fine, tempo dopo, alle politiche di segregazione razziale negli Stati Uniti d’America. Alla sua storia hanno attinto scrittori e scrittici, anche in Italia; si pensi, ad esempio, all’albo illustrato L’autobus di Rosa (Orecchio Acerbo, 2011) di Fabrizio Silei e Maurizio A. C. Quarello o al romanzo No (Edizioni EL, 2010) di Paola Capriolo. La vicenda di Claudette Colvin, anch’essa afrodiscendente, è meno nota. Il due marzo 1955 a Montgomery (Alabama), mentre viaggiava su un autobus di trasporto locale, si rifiutò di cedere il proprio posto a sedere a un passeggero “bianco” (forse rosa), così intervenne la polizia e venne arrestata; ne seguì un processo che, per varie, questioni, non ebbe l’eco che nove mesi dopo si propagò grazie al rifiuto di Rosa Parks. Eppure la vicenda di Claudette è una delle scintille, forse l’innesco, di quel movimento che dopo l’analoga storia di Rosa determinò il boicottaggio dei mezzi di trasporto locale, battaglia decisiva del movimento che condusse – pure grazie alla testimonianza di Claudette – nel 1956 alla fine delle discriminazione sugli autobus dell’Alabama; e poi, estendendosi e protraendosi in un decennio di lotte, all’abolizione definitiva della segregazione in tutti gli Stati Uniti con il Civil Rights Act del 1964. Le spiacevoli situazioni vissute da Rosa e da Claudette sono del tutto analoghe, con un’unica sostanziale differenza: Rosa era una matura lavoratrice; Claudette era una studentessa adolescente e quindi più fragile ed esposta alle pressioni sociali del mondo adulto. Altre questioni e tutta la vicenda le scoprirete tra le pagine del romanzo grafico dedicatole da Émilie Plateau sulla scorta della biografia realizzata da Tania De Montaigne: Noire, la vie méconnue de Claudette Colvin, uscita in Francia nel 2015 e insignita lo stesso anno del Premio Simone Veil. Nella trasposizione a fumetti, la disegnatrice ci regala – con un segno pulito e vibrante, giocato in un disteso utilizzo dello spazio di composizione e nell’essenzialità delle sfumature di colore accostate a bianco e nero – un’occasione per tutte le generazioni e per tutti i tipi di lettori. Un’occasione da non perdere, grazie alla quale ripercorrere un pezzo della storia del Novecento.

Tutti i vincitori del Premio Andersen 2020

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