Miglior libro senza parole Premio Andersen 2020

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L’isola (Lemniscaat) di Mark Janssen

Per l’uso immaginifico del colore, che esplode sulla pagina e racconta la vitalità della natura, in un viaggio emozionante e ricco di sorprese. Per la forza evocativa delle illustrazioni, che invitano il lettore a completare la storia. Per una storia d’amicizia che non conosce confini e per lo sguardo dell’infanzia, che sa spingersi oltre la superficie delle cose.

 

Traduzione dell’intervento video di Mark Janssen

Ciao, sono Mark Janssen. Benvenuti nel mio studio nei Paesi Bassi!

Sono l’illustratore e l’autore del “non-testo” del silent book Island, L’isola in italiano. Ci tengo a dirvi che sono estremamente orgoglioso di aver vinto il prestigioso Premio Andersen 2020 per il “Miglior libro senza parole”. Sono molto orgoglioso, molto felice! Yes! Yes!

Ringrazio tutti i lettori italiani del mio picture book, il mio editore olandese Lemniscaat e tutto lo staff del Gruppo Castello, che pubblica e promuove le mie traduzioni in Italia.. Sono senza parole, perché questo riconoscimento significa davvero molto per me: è il primo grande premio che vinco per L’isola. E’ grandioso! Farò un bel brindisi per la splendida vittoria ottenuta con questo albo.

Spero di vedervi nel 2021, durante la Bologna Children’s Book Fair, in buona salute. Ci vediamo lì! Grazie mille, ciao!

La recensione di Mara Pace su Andersen n. 366 (ottobre 2019):

Di Mark Janssen abbiamo già avuto modo di apprezzare tre albi, tutti pubblicati da Lemniscaat. Anche in questo caso, come nei precedenti titoli – da Io voglio un leone! a dinosauri non esistono – le grandi tavole dell’autore narrano gli animali, maestosi e ammalianti, e il loro incontro con l’infanzia. Stavolta, però, il tratto immaginifico e i travolgenti colori dell’illustratore non affiancano un testo: L’isola è un albo senza parole, che narra una storia avventurosa, piuttosto lineare ma ricca d’incanto. Nella prima tavola, rossa e drammatica, assistiamo al naufragio di una barca, a bordo della quale ci sono un uomo, un cane e una bambina. Poi il cielo si calma, un verde tenue invade la tavola narrando la fine della tempesta, mentre i tre naufraghi raggiungono una piccola isola deserta, che nella tavola successiva (come già anticipato dalla copertina) si rivela la sommità del guscio di una grande tartaruga. Da qui in avanti la linea dell’orizzonte si sposta nella metà superiore della pagina: l’isola e i naufraghi non sono più al centro dell’immagine, dominata invece dal mondo sottomarino. Questo però non distoglie del tutto l’attenzione dalla storia dei tre personaggi, che prosegue pagina dopo pagina: li osserviamo dormire, costruirsi una casa, stupirsi davanti alla bellezza dei luoghi visitati, fino all’arrivo della nave e della salvezza. La tartaruga, nel frattempo, incontra amici, combatte, si riposa. Le due storie, separate dal pelo dell’acqua, sono quindi del tutto distinte? Solo fino alle ultime pagine, quando scopriamo che la bambina è consapevole di aver vissuto sul carapace di una tartaruga, perché prima di abbandonare “l’isola” si tuffa in mare per un ultimo abbraccio. I grandissimi animali di Mark Janssen sono inno alla bellezza della natura, all’imprevedibilità della vita e la sua infinita varietà. La bambina, tanto piccola quanto piena di vitalità e stupore, ci racconta la meraviglia dell’infanzia che esplora il mondo. E come sempre, a rendere speciali i libri di Janssen, ci sono i colori vividi e splendidi, che rendono ogni tavola un grande universo fantastico nel quale immergersi.

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