EDITORIA

Come nasce l’amore per la lettura? Il racconto di due giovani Booktuber di Mara Pace

Sabato 27 giugno – Leggere è condividere: l’amore per un libro non si esaurisce con l’ultima pagina, ma prosegue nel dialogo con gli altri. Di persona, ma anche online. Penny e Null, 8 e 11 anni, hanno portato la loro passione per i romanzi e i libri illustrati su YouTube, con entusiasmo e inventiva; dalle loro videorecensioni emerge l’amore per gli autori, le storie, le illustrazioni, la sorpresa felice di ogni nuova scoperta. Sui loro canali, DPM – Il fantastico mondo di Penny e In libreria con Null, hanno dedicato molto spazio anche al Premio Andersen 2020, raccontando in video ad altri lettori come loro i libri finalisti e vincitori del 2020 e seguendo con grande attenzione l’annuncio in diretta dei vincitori. Ma non solo. Penny e Null sono stati invitati a far parte della giuria del Superpremio Andersen: hanno perciò avuto modo di votare, insieme ad altri 124 esperti, il loro libro più amato tra i vincitori delle undici categorie del Premio Andersen. Ma come è nata in loro la passione per la lettura, che li ha spinti a raccontare online, attraverso video e social, le storie che li hanno conquistati?

 

IL FANTASTICO MONDO DI PENNY

Il canale di Penny nasce nel 2018. “Stavo tantissimo tempo a guardare Youtube” racconta la giovanissima booktuber, otto anni e mezzo, “quindi il mio papà mi ha chiesto se volevo fare anch’io dei video per gli altri. Ho risposto che ci dovevo pensare e un po’ di giorni dopo ho detto di sì. Ho pensato a tutto io: il nome del canale, di cosa parlare e tutto il resto.”

 

Tra gli argomenti trattati ha subito avuto un posto molto importante la lettura, da sempre condivisa con il papà. “Ogni sera mi leggeva una storia. E lo facciamo ancora. Qualche volta mi legge anche via telefono, quando lavora fino a tardi e non è a casa. Come succede in un libro che si chiama La lettrice di mezzanotte di Alice Ozma (trad. Chiara Brovelli, Speling & Kupfer). Uno dei libri che ho letto a 6/7 anni e che ho nel cuore è stato Ollie e i giocattoli dimenticati di William Joyce (trad. Giuditta Capella, Rizzoli) che è stato anche il primo libro di cui ho fatto la recensione. A dire il vero me lo leggeva il papà, perché i libri molto lunghi sto iniziando a leggerli da poco. Adoro però tantissimo gli albi illustrati.” E i libri, ci spiega, sono stati molto importanti anche durante il lockdown, perché è vero che si poteva disegnare e giocare, “ma leggere è più divertente. Leggevo, leggevo, leggevo e quando guardavo l’orologio era già passata un’ora.” Come lettrice le sono mancate solo le letture che facevano a scuola con la maestra Elisa.

 

Il voto per il Superpremio Andersen è segreto, ma abbiamo chiesto a Penny quale tra i finalisti del Premio Andersen 2020 avrebbe voluto vedere tra i vincitori: “Mi è dispiaciuto vedere escluso L’occhio di vetro di Cornell Woolrich (Orecchio Acerbo), perché a me i gialli piacciono molto. Anche se forse è il primo giallo che ho letto.”

IN LIBRERIA CON NULL

Più o meno nello stesso periodo, il 29 dicembre 2017, nasce In libreria con Null con la videorecensione di Furio Furetti e la macchina della pazienza di Lorenzo Rulfo (ill. Laura Re, Lapis edizioni) della collana Quelli della Rodari. “Sono libri che mi hanno tenuto compagnia tutta l’estate, leggevo solo quella collana e la leggevo a tutti: ai miei genitori, ai miei nonni, al cane, al peluche. Avevo 8 anni, all’epoca, e ho trovato del tutto normale raccontarla anche ad altri bambini” racconta Null, che ha festeggiato in aprile undici anni. “Non c’era ancora nessuno della mia età che parlasse di libri su YouTube, la maggior parte recensiva videogiochi. Di libri parlavano solo gli adulti, nessun bambino che dicesse ‘ehi ragazzi, ho letto un libro bellissimo’ e invece di libri bellissimi ce ne sono davvero tanti.” Ha caricato il primo video sul canale Youtube con l’aiuto della madre, che ha condiviso le recensioni sul suo blog (Figlimoderni.it), fino all’apertura a settembre 2019 della pagina Facebook In libreria con Null.

 

Null, tra i libri, racconta di esserci nato e non ricorda un giorno in cui sua madre non abbia letto per lui. “Quando ero piccolissimo lei si ritagliava una mezz’oretta per leggere e dopo pranzo mi metteva sul letto vicino a lei, mentre lei leggeva io, vicino a lei, sfogliavo un libro adatto alla mia età. Ogni tanto prendevo qualche libro di mia mamma per sentirmi grande. I miei avevano tante immagini mentre i suoi solo parole. Crescendo i miei libri hanno di gran lunga superato i suoi.” La lettura è anche una compagna fissa prima di andare a dormire: prima insieme a sua madre, poi da solo. Di libri, a casa di Null, si parla spesso, fin dalla colazione, e quando è possibile si frequentano i festival letterari. “La mia prima fiera è stata Tempo di Libri nel 2017: è stato come entrare in un mondo incantato, ogni persona con cui parlavo mi raccontava una storia: Caterina Arcaro La regina delle rane, Davide Calì la storia di Lindbergh, Laura Orsolini le avventure del coniglietto Cloud, le signore di Artebambini mi hanno raccontato La vespa Teresa e Bidonia (quel giorno abbiamo comprato anche il Kamishibai), ho ascoltato Giuseppe Festa raccontare la sua esperienza con i lupi e Torben Kuhlmann spiegare come fosse nato il suo Lindbergh, insomma è stata un’esperienza magica.”

 

Anche a Null abbiamo chiesto se tra i libri finalisti che non hanno vinto ce ne fosse uno a cui era particolarmente legato. Come Penny avrebbe voluto tra i vincitori L’occhio di vetro di Cornell Woolrich, e anche l’altro giallo: Alla ricerca di Lola di Davide Calì (Jaca Book). “Grazie al libro di Calì ho imparato a conoscere Hopper” spiega, “che prima di leggere questo libro non sapevo nemmeno chi fosse, e mi è piaciuta la serie di indizi che l’autore ha inventato per trovare Lola, mentre de L’occhio di vetro mi erano piaciuti molto i continui colpi di scena, mi ero immedesimato nel protagonista che inseguiva l’uomo del cappotto, la suspence. Sono molto amante del genere giallo, è un genere per bambini di cui si parla sempre un po’ poco e vedere un libro giallo aggiudicarsi il premio Andersen mi sarebbe piaciuto moltissimo.”

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