L'ARTICOLO DEL MESE

Italia e nuvole: il fumetto per bambini di Elena Orlandi

Anya e il suo fantasma (Bao Publishing) di Vera Brosgol

Alla vigilia dell’ottava edizione del festival BilBOlbul (Bologna, 20-23 novembre), uno sguardo sulla letteratura a fumetti, per bambini e ragazzi, in Italia.

Si può dire che il fumetto italiano nasca come fumetto dedicato ai bambini. Una delle primissime riviste di fumetto è anche una delle primissime riviste per bambini (e viceversa): il “Corriere dei Piccoli” nasce come diretta filiazione del “Corriere della Sera” a inizio Novecento (precisamente 27 dicembre 1908) e da subito pubblica fumetti per bambini di autori italiani e stranieri.
Bisogna capirsi su cosa si intenda per fumetto e perché quelli del “Corriere dei Piccoli” fossero fumetti. Il fumetto è una narrazione sequenziale che unisce testo e immagini. Il fumetto si compone quindi di due codici, due linguaggi, che vanno armonizzati in un tempo unico di lettura, consentendo di godere del ritmo di una narrazione che si svolge di vignetta in vignetta. Se non si è abituati a leggere i fumetti accadrà che si legga prima il testo, o prima l’immagine e poi si torni indietro per completare la lettura dell’altro codice; ma a poco a poco sembrerà che la lettura si tenga in un momento solo e, nei fumetti più riusciti, immagine e testo porteranno la loro parte di senso contemporaneamente, senza essere didascalia uno dell’altra.

I primi fumetti comparsi sul “Corriere dei Piccoli”, come Bilbolbul di Attilio Mussino o Quadratino di Antonio Rubino, erano storie che univano alle vignette in sequenza una didascalia di testo in rima. Erano quindi diversi da quelli che oggi intendiamo per fumetti – dove c’è un “fumetto” appunto, una nuvoletta che esce dalla bocca dei personaggi facendoli parlare -, ma erano comunque fumetti veri e propri secondo la definizione di poco sopra. E seppure il “Corriere dei Piccoli” pubblicasse anche storie in prosa tra le sue pagine – oltre a giochi e indovinelli – il cuore della sua proposta erano i fumetti per bambini.
Il fumetto in Italia nasce quindi proprio come fumetto per bambini e come tale matura, cercando di fondere il gusto del fantastico a una tensione didattica fortemente italiana.
Ma non è questo il luogo per scrivere una storia del fumetto per bambini in Italia, quanto quello di fotografarne lo stato della proposta attuale. E se sono partita dalle origini è proprio per marcare la differenza dell’oggi rispetto ad allora: se ai tempi del Corrierino l’offerta di fumetto in Italia era diretta principalmente ai bambini, ora come ora l’offerta di fumetti per questa fascia di età è molto limitata.

Le riviste a fumetti per bambini strenuamente resistono soprattutto nelle versioni più commerciali e popolari, come “Topolino” e tutte le uscite periodiche Disney; come “Il Giornalino”, lo storico mensile di San Paolo, che a ottobre ha festeggiato i novant’anni e nell’ultimo anno si è ulteriormente declinato per fasce d’età con le nuove riviste “Gbaby” (per bambini della scuola materna) e “Super G” (per i ragazzi delle medie); o come tutti i nuovi arrivi legati ai cartoni animati proposti anche a fumetti. Ma intanto cosa succede nel mondo dei libri a fumetti per bambini? Esistono fumetti dedicati proprio a loro? E le case editrici italiane li pubblicano?Poco a poco, negli ultimi anni gli spazi dedicati al fumetto per bambini in Italia sono aumentati, pur non essendo, ritengo, ancora sufficientemente estesi.
Bao Publishing inizia a pubblicare fumetti nel 2009 e quasi subito dedica parte della sua produzione al fumetto per bambini. Esce infatti nel 2010 Mia mamma (è in America, ha conosciuto Bufalo Bill) di Jean Regnaud ed Émile Bravo, la graphic novel vincitrice del premio Essentiel al Festival di Angouleme nel 2008. Racconta con delicatezza la storia di un bambino a cui manca la mamma, che non si sa dove sia e di cui gli adulti non gli dicono più niente. Bao Publishing, che da allora ha continuato la sua opera di selezione tra i vincitori dei principali premi stranieri di fumetto per bambini, si è così costruita in breve tempo un catalogo di tutto rispetto di opere rivolte a una fascia d’età che va dalle elementari fino alle letture per adolescenti: ricordiamo la saga di Hilda di Luke Pearson, Anya e il suo fantasma di Vera Brosgol e il più recente E la chiamano estate delle cugine Tamaki. Tutti opere di alta qualità, che invitiamo a leggere e a proporre ai lettori più giovani.

Un’altra casa editrice che negli ultimi anni ha fatto un grande lavoro, anche di scouting, per le storie a fumetti per bambini è Tunuè che nel 2011 inaugura la collana Tipitondi dedicata al fumetto per bambini, italiano e straniero. Nell’ultimo anno sono usciti almeno due bellissimi libri con una protagonista femminile: La memoria dell’acqua dei francesi Mathieu Reynès e Valérie Vernay, che racconta l’esplorazione di Marion per risolvere il mistero che aleggia sulla scogliera davanti alla vecchia casa di famiglia, e Viola Giramondo dei “nostri” Stefano Turconi e Teresa Radice, l’avventura filosofica di una piccola circense ottocentesca che riflette su amicizia, libertà e morte.
E se Topipittori dedica ogni tanto uno dei suoi libri di memorie sull’infanzia alla versione graphic a fumetti (da Tuono Pettinato a Giulia Sagramola, da Marta Jorio a Michele Petrucci a Lorenza Natarella), non si possono dimenticare le singole opere sparse che anno dopo anno hanno cominciato a costellare i cataloghi dei principali editori. Ricordiamo il recente Jane la volpe e io di Isabelle Arsenault e Fanny Britt, che racconta una storia di bullismo prima e di riscatto e formazione poi, con delicatezza e impareggiabile sapienza grafica. Mentre sul fronte del fumetto di ricerca, la casa editrice indipendente Canicola Edizioni ha pubblicato qualche anno fa un’antologia di racconti per bambini affidati ad autori italiani e stranieri (Francesca Ghermandi e Giacomo Nanni, insieme al cinese Yan Cong e alla tedesca Anke Feuchtenberg e molti altri) per un libro dall’alto valore artistico che indaga i pensieri dei bambini abbandonandosi senza paura all’assurdo e alla surrealtà.

Il fumetto diretto ai bambini parla una lingua per loro comprensibile, tratta dei loro problemi o delle loro fantasie, e intanto li abitua alla lettura di questo linguaggio complesso. I fumetti per bambini possono diventare anche un modo di avvicinare alle storie; una prima alfabetizzazione che non è semplificante e banalizzante perché coinvolge più capacità: lettura dell’immagine, lettura del testo, incrocio dei due linguaggi in un terzo, senso del ritmo, capacità di interpretare quello che succede tra una vignetta e l’altra nel famoso spazio bianco in cui succede tutto quello che deve succedere. E inoltre i fumetti possono educare alla varietà, se ben scelti: ci sono fumetti praticamente muti, altri con molto testo; fumetti con immagini molto realistiche e altri dove predomina un tratto caricaturale, o ancora molto sintetico o astratto; ci sono fumetti in bianco e nero e fumetti a colori; fumetti dove predomina il tratto nero che chiude la figura, altri acquarellati e sfumati, o ancora dove le macchie di colore contrastano fortemente tra loro.
Un panorama variegato, come visto, ma dove le uscite dedicate ai bambini si possono davvero contare sulle dita delle mani, quando invece davvero pensiamo che il fumetto possa avvicinare i bambini alla lettura e portarli anche a leggere con il tempo storie più complesse (ricordiamo che a fumetti è una delle storie sull’Olocausto più toccanti di sempre: Maus di Art Spiegelman), reportage da paesi lontani (come Persepolis di Marjane Satrapi o Pyong Yang di Guy Delisle), opere di grandi fumettisti italiani che il mondo ci ha invidiato e ci invidia (l’opera di Hugo Pratt e Sergio Toppi, o più di recente di Gipi, candidato all’ultimo Premio Strega 2014).
Questa panoramica vorrebbe quindi essere un primo invito alla lettura per lettori grandi e piccoli nella speranza che la proposta editoriale non faccia che salire nei prossimi tempi.

[L’immagine in apertura è tratta da Anya e il suo fantasma (Bao Publishing) di Vera Brosgol. Questo articolo è apparso su Andersen 317, novembre 2014. Scopri il resto del numero qui]

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