EDITORIA

Le recensioni di Andersen: otto romanzi per raccontare la scuola

Mercoledì 23 settembre – Da qualche giorno le scuole, dopo una lunga e forzata chiusura, hanno riaperto le porte agli studenti. Oggi più che mai siamo consapevoli di quanto bambini e ragazzi abbiano bisogno di questo spazio di crescita, autonomia e libertà (agli spazi d’infanzia è peraltro dedicato il monografico estivo, Andersen n.374). Tra le recensioni di Andersen n. 375, nella rubrica dove ogni mese vengono presentate le ultime novità editoriali, Mara Pace racconta Prima che sia notte di Silvia Vecchini (Bompiani), storia di Emma e di suo fratello Carlo, che rischia di perdere l’unico occhio e con esso la possibilità di dialogare con il mondo. Un ragazzo che deve combattere per continuare a studiare, perché la scuola non è più in grado di accoglierlo. Ma senza la scuola – senza un maestro che ci apra le porte sul mondo – proprio non si può stare. 

“Prima che sia notte è un romanzo breve, eppure grande. Racconta una storia, ma è una storia che racchiude in sé tanti pensieri, tanti fili, tanti mondi diversi. E tocca corde profonde in ciascuno di noi, ci interroga sui modi nei quali comunichiamo, su ciò che resta di noi quando perdiamo qualcosa, sul bisogno di tenersi per mano.”

Qui di seguito vi proponiamo una selezione di titoli che mettono al centro la scuola e i maestri, per accompagnare la lettura di Prima che sia notte, ma anche per festeggiare il ritorno in classe:

Un pesce sull’albero di Lynda Mullaly Hunt (trad. Sante Bandirali, Uovo Nero, finalista al Premio Andersen 2016): Storia di Ally, dodici anni, e della sua battaglia sempre aperta con le parole: leggere per lei è un vero incubo. Tutto cambia quando incontra l’insegnante giusto, un supplente che conosce bene il problema della dislessia. Il linguaggio è il problema di Ally, ma allo stesso tempo diventa il cuore del racconto. Sempre sulla dislessia, ricordiamo Le parole giuste di Silvia Vecchini (Giunti).

Drilla di Andrew Clements (trad. Beatrice Masini, Rizzoli): Un romanzo di scuola sul potere delle parole, ma anche sul rapporto tra insegnanti e studenti. Il protagonista, Nick Allen, inventa una parola nuova: tutti se ne innamorano e quello che all’inizio pare impossibile forse non lo è. Andrew Clements, recentemente scomparso, è autore di numerosi romanzi ambientati a scuola. All’autore è dedicato un approfondimento su Andersen n.369.

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Viki che voleva andare a scuola di Fabrizio Gatti (Rizzoli): Storia di bambino che vive in una baracca e sogna di andare a scuola. Ci riesce grazie a due maestre e una direttrice, che prendono a cuore il suo caso, e a una gara di solidarietà avviata da un articolo di giornale.

Questo romanzo del giornalista Fabrizio Gatti è ripreso dallo spettacolo (Non) voglio andare a scuola! di Giorgio Scaramuzzino, pensato per un pubblico tra i 9 e i 13 anni, parte di un percorso di teatro civile (“Urgenze!”) rivolto alle nuove generazioni. L’attore accompagna il pubblico in un viaggio tra storie drammatiche di ragazzi che affrontano grandi sacrifici per andare a scuola, con il contrappunto di alcuni video dove i protagonisti sono i ragazzi, ragazzi che raccontano perché a scuola, invece, non vorrebbero andarci.

L’ultima lezione di Miss Bixby di John David Anderson (trad. Maurizio Bartocci, Mondadori): Tre amici, quando la loro insegnante annuncia di dover lasciare la scuola per una grave malattia, decidono di organizzare per lei – che sapeva farli sentire unici e importanti – una giornata speciale. Un romanzo dove gli insegnanti sono catalogati con precisione, i ragazzi inventano parole, dove si ride e ci si commuove, tra citazioni filmiche e i tanti “bixbysmi” della professoressa. Del libro si è parlato questa settimana all’interno del gruppo di lettura per adulti della Libreria dei Ragazzi di Milano.

Il maestro nuovo di Rob Buyea (trad. Beatrice Masini, Rizzoli): Storia di una quinta elementare e di un maestro speciale che indovina fin dal primo giorno le parole giuste per ciascuno dei suoi nuovi alunni. Una storia a sette voci, un intreccio ricco di sorprese ed emozione. C’è anche un seguito, Il maestro nuovo è tornato.

Una parola dopo l’altra di Patricia MacLachlan (trad. Stefania Di Mella, Rizzoli): In questo romanzo a portare l’incanto nella classe di Lucy non è un’insegnante, bensì Mirabel, una scrittrice, che entra a scuola per raccontare la sua professione e soprattutto per condividere con i bambini gli strumenti del mestiere, ossia le parole, e per riflettere sulle ragioni della scrittura. Un libro molto breve, dove nessuna frase è di troppo. Le parole di mio padre, l’ultimo romanzo di Patricia MacLachlan pubblicato da HarperCollins, vince quest’anno il Premio Andersen come Miglior libro 9/12 anni.

Terza elementare di Jerry Spinelli (ill. Vittoria Facchini, Mondadori, trad. Manuela Salvi): La maestra Simms accoglie tutti gli alunni di seconda elementare chiamandoli “angeli”, come in una filastrocca che il protagonista conosce fin dai tempi dell’asilo (In prima mocciosi! In seconda gatti! In terza angeli! In quarta ratti!) e propone una gara: il più buono vincerà l’aureola. 

John della notte di Gary Paulsen (Equilibri, trad. Manuela Salvi): Sarny è una giovane schiava, cresciuta in una piantagione del Sud degli Stati Uniti. Non sa leggere né scrivere – agli schiavi è rigorosamente proibito – ma tutto cambia quando arriva John, determinato a realizzare un sogno: aprire una scuola clandestina. Il romanzo, riportato in libreria dopo lunga assenza da Equilibri, vince nel 2020 il Premio Andersen come Miglior libro mai premiato

[selezione dei libri a cura di Mara Pace]

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